Venezia, palazzo Cammello
Venezia e i commerci con l'Oriente
Nel quartiere di Cannaregio, vicino alla chiesa della Madonna dell’Orto, affacciato sul rio, c’è un palazzo con un caratteristico rilievo di un uomo che trascina un cammello.
Si tratta di palazzo Mastelli, meglio noto come palazzo Cammello. Si dice appartenne a tre fratelli musulmani, Rioba, Sandi e Anfani che giunsero con le loro mercanzie dalla Morea nel 1112 e presero il nome di Mastelli.
La tradizione vuole che raffigurino proprio loro i ritratti marmorei nel Campo dei Mori poco distante. I Mastelli fecero parte per un periodo del Maggior Consiglio per poi esserne esclusi per un non chiaro motivo. La famiglia partecipò anche alla IV crociata sotto l’insegna del doge Enrico Dandolo. Nel palazzo si notano forme gotiche del ‘400, elementi rinascimentali e frammenti di decorazioni bizantine del ‘200. Caratteristica la tripartizione orizzontale e verticale. Riguardo alle statue che si trovano in campo murate ai lati di un palazzo, quella d’angolo, chiamata Sior Rioba, era una sorta di Pasquino veneziano. Lo si riconosce per il naso in ferro, ricostruito malamente nel 1800.
I due sul campo sono Sandi e Anfani mentre la quarta statua con il turbante sulla fondamenta non ha nome e forse rappresenta un servitore.
Il fardello sostenuto da Rioba simboleggerebbe la ricchezza dei tre mercanti ed è, come i turbanti, un’aggiunta cinquecentesca. I Mori invece risalgono al XIII secolo e hanno come basamento delle are romane. Nelle vicinanze si suppone si trovasse il fondaco degli Arabi.
A fianco, sempre sulla fondamenta dei Mori, vicino al sotoportego, possiamo notare la targa che ricorda che lì un tempo vi fu la casa di Jacopo Tintoretto dove il pittore morì nel 1594.
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