Grandi navi a Venezia
Onda su onda
La mostra a Milano delle foto di Berengo Gardin ha fatto notizia. Ancora una volta serve un nome famoso, un evento di impatto per portare alla ribalta nazionale e internazionale l’annoso problema del passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco a Venezia.
Uno dei luoghi più belli e più fragili del mondo è quotidianamente messo a rischio da quello che in molti chiamano il passaggio dei mostri: grattacieli ambulanti che fanno il “liston” per compiacere le ricche compagnie di navigazione internazionale.
Per loro sono stati scavati canali e altri ancora si progetta di scavarne. Eppure l’impatto ambientale l’abbiamo visto nel corso degli anni. Aumentare la portata d’acqua entrante non ha certamente migliorato il fenomeno dell’acqua alta e inoltre ha turbato l’ecosistema lagunare caratterizzato da bassi fondali. Ma cosa importa? L’importante è il business a corto raggio: guadagnare oggi e non pensare al domani. Senza pensare ad improbabili ma non impossibili incidenti, come avvenuto all’Isola del Giglio.
Senza pensare all’arrivo a Venezia di quantità spropositate di turisti che ormai come orde selvagge invadono quotidianamente gli spazi centrali della città lasciando scie di immondizia e impedendo il regolare traffico cittadino. Puntare ad un turismo diverso, più attento, meno invasivo, riqualificare gli eventi culturali della città per presentarla come vera capitale della cultura internazionale, queste sono le vere sfide. Se Venezia non saprà rinnovarsi la prossima grande nave dovranno prenderla gli ultimi residenti per migrare alla ricerca di un porto più vivibile.
In proposito credo che ogni veneziano abbia una piccola documentazione fotografica del passaggio dei mostri in laguna. Le foto che vedete in questo articolo sono state scattate da Alfredo nel corso degli anni, dal 2000 in poi.
< Prec. | Succ. > |
---|