Servizio pubblico
I politici e la TV
Dopo la puntata di “Report”, Di Pietro ha avuto la sua occasione riparatoria a “Servizio pubblico” di Santoro. Qui l’ex pm ha potuto ribadire la correttezza del suo operato. Nulla da dire. Sul piano della mera legalità il sig. Di Pietro non ha commesso reati. Se però non ho capito male la ricostruzione dei fatti è la seguente.
Quando ha lasciato la toga ha presto fondato una società immobiliare, la AN. TO. CRI.. Ottima scelta. Poi ha comprato e rivenduto alcuni immobili di valore. Più che giusto. Ne ha comprati altri facendosi un cospicuo mutuo. Lecito. Questi ultimi li ha generosamente affittati sottocosto all’IDV. Ineccepibile. Potremmo però vedere la cosa da un altro punto di vista, quello dei normali cittadini che il mutuo, quando riescono ad ottenerlo, se lo pagano con anni di lavoro... Sbaglio forse a dire, e se così fosse correggetemi, che il suo mutuo è stato ripagato dalle casse dell’IDV dove sono entrati e entrano anche i rimborsi elettorali, quindi soldi pubblici? Stando così le cose, dal punto di vista legale ribadisco che è tutto perfetto. Solo mi sembra che dal punto di vista etico, di un’etica che ormai mi rendo conto è fuori moda, non mi sembra esemplare. Quanto a Travaglio non capisco la sua meraviglia riguardo al fatto che “Report” su Formigoni non abbia avuto altrettanta attenzione mediatica. Le cose viste su Formigoni e amici sono già risapute da tempo… Che invece un partito che ha sempre fatto della correttezza e della trasparenza una bandiera si trovi ad annaspare in mezzo a scandali che riguardano alcuni suoi rappresentanti e abbia compiuto operazioni formalmente legali ma poco comprensibili dal grande pubblico, questo sì indigna e crea proteste. Non serve fare dietrologia su chi ordisce fantomatici killeraggi. Comportamenti di questo tipo sono suicidi politici non atti di killeraggio. Se l’elettorato si stufa di essere preso in giro non gridiamo al complotto. Smettiamola di usare la politica come palestra per affari e potere fine a se stesso. Non si tratta solo di eliminare il rimborso, ex finanziamento ai partiti, si tratta di eliminare il malcostume, l’illegalità, o semplicemente la disinvoltura nell’usare il denaro dei cittadini. Spesso e volentieri le operazioni di spreco di denaro pubblico sono lecite, mascherate magari da centri studi che non producono mai risultati di rilievo, da fondazioni con tre dipendenti e un presidente, da acquisti di arredi e offerte di pranzi pantagruelici. Tutto è lecito e documentato, ma è davvero etico? Credo che ormai i nodi stiano venendo al pettine e non si possa più prendere in giro la popolazione su questi temi. Che poi Grillo con la sua ipercriticità su tutto e tutti avalli certi comportamenti è un’altra tessera del puzzle che meriterebbe uno studio.
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