L’Italia vista dal resto del mondo
Chi ha paura del Grillo politico?
Ronald Reagan è stato Presidente degli Stati Uniti, Arnold Schwarzenegger è stato Governatore della California… eppure nessun politico straniero si è permesso di bollarli come guitti al potere. I commentatori potranno aver ironizzato sull’ex Terminator e sull’ex cowboy ma certo i leader si sono saggiamente astenuti da pubbliche osservazioni di cattivo gusto.
Come se poi essere un attore, comico o drammatico poco importa, significasse in automatico essere un incapace. Napolitano ha effettivamente avuto un comportamento ineccepibile, da vero uomo di Stato, orgoglioso della propria Nazione. L’Italia è un paese democratico che ha democraticamente eletto i suoi rappresentanti, che piacciano o non piacciano al resto del mondo. Grillo si trova ad avere una bella gatta da pelare. Se non riuscirà a dimostrare capacità di governo e alto senso di responsabilità in questa, probabilmente breve, legislatura, troverà il suo consenso dimezzato alle prossime elezioni. Il segnale che gli Italiani hanno dato alla politica è forte e chiaro: la gente è stufa e stanca di corruzione, sprechi e malgoverno e vuole tornare a contare nelle decisioni. Temo che sotto sotto quello che spaventa l’Europa e il resto del mondo sia proprio questo. L’Italia potrebbe essere l’apripista della famosa democrazia liquida. Nel giro di poco tempo, senza giornali e televisioni, senza sovvenzioni pubbliche e con un blog aperto a tutti si è formato un gruppo di opinione che ha spinto il 25% degli Italiani a cambiare la rotta della politica italiana. Se la rotta ci condurrà in un porto sicuro o nel pieno della tempesta si vedrà. Ma se ci riflettiamo bene questa è comunque una svolta epocale. Grillo e Casaleggio hanno dimostrato cosa è in grado di fare il Web anche in un paese scarsamente informatizzato come l’Italia. Se questo modello prendesse piede altrove, il tramonto della vecchia partitocrazia mettere in crisi poteri consolidati. Incrinerebbe, magari solo un po’, cricche, caste e lobby che speculano cinicamente sui destini delle nazioni, come fossero entità astratte e non fossero invece un corpo vivente composto di milioni di individui. Parafrasando un celebre scritto del 1848 si potrebbe dire che in Europa, oggi, si è aperta una caccia contro uno spauracchio mostruoso, lo spettro del liquid feedback. Il futuro, nel bene e nel male, passa per la Rete.
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