Dum spiro, spero
Il coraggio delle scelte
Dopo l’astensione di una parte del PD alla votazione sul Jobs Act, e dopo gli ennesimi battibecchi interni, spero che finalmente la minoranza dem si decida alla svolta che in molti attendiamo. Uscire dal PD non è un gesto indolore ma se non verrà fatto minerà non poco la credibilità degli astenuti.
Se davvero vogliono essere i portabandiera dei lavoratori, della gente che non vota più perché non si sente più rappresentata, degli esodati, dei senza lavoro allora devono aver il coraggio della scelta. Restare dentro il partito di cui non condividono la leadership non ha senso e potrebbe essere interpretato come la paura di perdere la poltrona affrontando l’ignoto. E credo che ora più che mai l’Italia abbia bisogno di scelte coraggiose e di rottura. Questo PD sempre più distante dalla realtà, sempre più dedito alla propaganda non può essere la casa di chi ha ancora qualche vago ideale di sinistra. Se non vogliono essere tacciati di voler essere prime donne devono dimostrare di avere il coraggio delle proprie azioni e dire addio ad un partito che non ha nulla a che fare con l’eredità di Berlinguer, copertina ormai logora e stiracchiata. All’orizzonte purtroppo né sinistra né destra hanno una leadership credibile e sostenibile. Un nuovo soggetto politico davvero vicino alla gente potrebbe raccogliere consenso, bisogna però avere il coraggio di rischiare. Se quella che anima il club dei 30 è vera passione e non semplice ambizione a maggior visibilità, credo che il rischio vada affrontato per il bene del paese. Dum spiro, spero.
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