Chi è senza peccato…
Parole in libertà
Trovo esilarante la pantomima a cui assisto dal momento in cui è scoppiato il bubbone veneziano. Sento commenti di illustri politici che qualificano come una semplice “cretinata” il comportamento del sindaco. Altri che sperano che i magistrati sappiano quel che fanno. Altri ancora che prendono le distanze dal sindaco dicendo che non era un loro tesserato… Che squallore.
Dall’alto il governo tuona invocando il pugno di ferro contro i corrotti. Ma qui non si tratta di un semplice episodio di corruzione, si tratta di un vero e proprio sistema. Politici ed imprenditori si spartiscono la torta dei finanziamenti secondo gradi, meriti e regole interne. Succede all’Expo, succede con il Mose e chissà dove altro. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di un comportamento immorale e clientelare che caratterizza la classe politica ed imprenditoriale italiana da un bel po’ di anni e senza distinzione di appartenenza politica. E siamo davvero sicuri che nessuno, ma proprio nessuno, tra i nuovi ed indignati volti della politica al potere abbia mai usufruito di raccomandazioni, appoggi e/o finanziamenti di amici dal cuore tenero e il portafoglio gonfio? Siamo davvero sicuri che nessuno abbia mai ricompensato amici fedeli con cariche in qualche partecipata, sia chiaro, solo perché gli amici se lo meritavano davvero… Qualche dubbio a leggere i malevoli pettegolezzi dei giornali sorge. Ma si sa, i giornalisti fanno il loro mestiere e trasformano, solo per far notizia ovviamente, sincere amicizie in sodalizi ambigui, appalti meritati in favori restituiti e così via. I volti nuovi dai sorrisi sbiancati, perfetti per la pubblicità di un dentifricio, non bastano a fugare le domande che i cittadini si pongono quotidianamente. Riuscirà un paese con la spina dorsale dell’economia fracassata da anni di malgoverno a rialzare la testa? Non è un problema di disfattismo (solo la parola odora di regime) o di giovani o vecchi al potere, ma è un problema di competenze, di idee e di cultura. E un appunto a chi fa la spesa per due settimane con 80 euro (ci provasse a Venezia…): “nerd” non è chi si intrufola alle feste bensì il classico cervellone, forse vagamente asociale ma non uno sbafatore senza invito. Negli Usa e nel resto del mondo il significato è questo, poi nel suo gergo giovanilistico personale non lo so. Ultima considerazione sulle grandi manovre in politica estera: affrancarsi dall'egemonia tedesca per ammanettarsi a quella statunitense non so se rappresenti un grande gesto di emancipazione...
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