La scuola del futuro
Istruzione 2.0
Finalmente il buon governo ha reso pubbliche e attuative le linee guida della buona scuola. Le perplessità devo dire che sono davvero tante…
La prima riguarda la scelta degli insegnanti per colloquio attuata dai Presidi. Visto il malcostume italiano non è un ulteriore incentivo al clientelismo? Non sarà forse un benestare alla pratica della parentopoli nella scuola?
La seconda riguarda gli incentivi ai docenti meritevoli, anche questa volta scelti dai Presidi e dal Consiglio di Istituto. Siamo proprio sicuri che saranno i migliori ad essere premiati? Con quale criterio indiscutibile al di là dell’insindacabile giudizio del responsabile dell’Istituto?
La terza è sugli insegnanti in organico a disposizione che funzioneranno da tappabuchi per evitare le supplenze. Quali saranno le loro competenze? Nei periodi di inattività saranno pagati?
La quarta è per l’elargizione di ben 500 euro a testa ad ogni insegnante per corsi di aggiornamento, libri e quant’altro. Nell’ottica naturalmente del nostro saggio e parsimonioso governo che fa la spesa per due settimane con 80 euro.
La quinta riguarda la spesa di 40 milioni di euro per verificare la controsoffittatura delle scuole. Al solito… Mentre c’è la necessità di interventi per miliardi di euro per tenere in piedi edifici e organico delle nostre scuole il governo sperpera inutilmente l’irrisoria cifra di 40 milioni per verifiche (fatte da chi?) che poi non porteranno a nulla di concreto (anche perché non ci sono i soldi).
La sesta chicca è l’aumento delle detrazioni per chi frequenta la scuola privata mentre per la pubblica si chiede ai privati di donare, donare, donare perché lo Stato non può garantirla.
La settima novità riguarda le materie da rafforzare, in particolare inglese e linguaggi di programmazione. Se una materia, fin dalla primaria, deve essere insegnata in inglese, chi la insegnerà? E così la logica computazionale… Oltretutto siamo sicuri che tutte le scuole abbiano la dotazione informatica necessaria? In caso contrario vedi punto 6.
All’ottavo posto inserisco le ore di tirocinio. Per gli istituti tecnici sono comprensibili, ma 200 ore per i licei non riesco proprio ad inquadrarle. Cosa prevedono di fare, ad esempio, con gli studenti del classico?
Mi sembra che tutte queste belle proposte finiranno con l’aumentare il gap tra scuole. Ci saranno sempre di più scuole di serie A, ricche con progetti formativi validi, e scuole di serie C, povere destinate agli ultimi. Tutto questo ha davvero poco a che fare con una scuola che possa e voglia davvero definirsi pubblica in grado di garantire a tutti, senza discriminazioni, lo stesso livello di istruzione.
Ben venuti nella Scuola del Futuro.
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