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Intervista ai finalisti del Premio Campiello 2013La parola a Stassi, Masini, Cocco e MagrelliIl “Campiello” è un premio letterario che viene assegnato annualmente a Venezia alle migliori opere di narrativa italiana. Istituito nel 1962 per volontà degli Industriali del Veneto, con lo scopo di incentivare e diffondere il piacere per la lettura, in breve tempo è divenuto uno tra i premi letterari più prestigiosi ed ambiti della nostra penisola. La cinquantunesima edizione, che si è conclusa la sera di Sabato 7 Settembre presso le Sale Apollinee della Fenice, ha visto la vittoria postuma di Ugo Riccarelli, scomparso lo scorso 21 Luglio, con l’opera L’amore graffia il mondo edita da Mondadori. Il romanzo di Riccarelli ha ottenuto 102 preferenze, sulle 289 inviate dalla Giuria dei Trecento Lettori. Al secondo posto si è classificato Fabio Stassi con il romanzo L’ultimo ballo di Charlot, edito da Sellerio, con 83 voti. Al terzo posto con 47 voti, Giovanni Cocco con La caduta (Nutrimenti). Quarta classificata con 36 voti, Beatrice Masini con Tentativi di botanica degli affetti (Bompiani). Infine, Valerio Magrelli con Geologia di un padre (Einaudi), al quinto posto con 21 voti. Alcuni giorni prima della scelta del vincitore, avevamo inviato alla Fondazione Il Campiello una serie di domande da girare ai finalisti per realizzare questa piccola intervista. Cristina ed io avevamo pensato a due domande comuni a tutti (una su Venezia e una sul finalista da poco scomparso) seguite da una domanda specifica per ogni singolo autore. Purtroppo le risposte ci sono arrivate soltanto ieri sera, quando ormai l'eco dell'evento si è già smorzato. Noi però cercheremo di rilanciarlo con questi interessanti spunti di riflessione.
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