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Stefano Valenti

Premio Campiello 2014 Opera Prima

Valenti al Correr

Stefano Valenti ha tradotto numerosi libri sia di narrativa sia di saggistica per diverse case editrici (fra cui Questo non è un Manifesto di Michael Hardt e Antonio Negri, Feltrinelli, 2012 e Invecchiando gli uomini piangono di Jean-Luc Seigle, Feltrinelli, 2013). Per i “Classici” ha tradotto Germinale (2013) di Émile Zola e Il giro del mondo in ottanta giorni (2014) di Jules Verne.

Ha ancora pubblicato con Feltrinelli La fabbrica del panico (2013), il suo primo romanzo, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2014.

Copertina La fabbrica del panico

Una valle severa. In mezzo, il lento andare del fiume. Un uomo tira pietre piatte sull'acqua. Il figlio lo trova assorto, febbricitante, dentro quel paesaggio. è lì che ha cominciato a dipingere, per fare di ogni tela un possibile riscatto, e lì è ritornato ora che il male lo consuma. Ma il male è cominciato molto tempo prima, negli anni settanta, quando il padre-pittore ha abbandonato la sua valle ed è sceso in pianura verso una città estranea, dentro una stanza-cubicolo per dormire, dentro un reparto annebbiato dall'amianto. Fuori dai cancelli della fabbrica si lotta per i turni, per il salario, per ritmi più umani, ma nessuno è ancora veramente consapevole di come il corpo dell'operaio sia esposto alla malattia e alla morte. Lì il padre-pittore ha cominciato a morire. Il figlio ha ereditato un panico che lo inchioda al chiuso, in casa, e dai confini non protetti di quell'esilio spia, a ritroso, il tempo della fabbrica, i sogni che bruciano, l'immaginazione che affonda, il corpo subdolamente offeso di chi ha chiamato "lavoro" quell'inferno. Ci vuole l'incontro con Cesare, operaio e sindacalista, per uscire dalla paura e cominciare a ripercorrere la storia del padre-pittore e di tutti i lavoratori morti di tumore ai polmoni. È allora che il ricordo diventa implacabile e cerca colori, amore, un nuovo destino.


Copertina flessibile: 119 pagine

Editore: Feltrinelli (19 giugno 2013)

Collana: I narratori ISBN-10: 8807030519

ISBN-13: 978-8807030512

Prezzi: Formato Kindle € 7,99 | Copertina flessibile € 9,35 (Amazon)

 

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Anna Vivarelli

ANNA VIVARELLI

Anna Vivarelli

Anna Vivarelli è nata a Torino, dove ha studiato, lavora e vive. Ha un marito che si chiama Giorgio, una figlia che si chiama Francesca e una cagnolina di nome Kim. Ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Filosofia. Ha esordito giovanissima come autrice teatrale e radiofonica per la Rai. Ha insegnato storia del teatro in scuole di recitazione e ha svolto per molti anni attività giornalistica come freelance.

Dal 1996, anno in cui vinse il premio Battello a Vapore, si dedica esclusivamente alla letteratura per ragazzi. Due volte vincitrice assoluta del Premio Cento (Amico di un altro pianeta, La nonna di Elena), due volte vincitrice del Premio Selezione Bancarellino (Il mistero di CastlemoorI fratelli Wilson e la porta magica), svolge un’intensa attività di animazione alla lettura per scuole e biblioteche. Nel 2010 le è stato assegnato il Premio Andersen come miglior scrittore. Nell’ottobre dello stesso anno ha ricevuto il Sigillo Civico della città di Torino.

Le sue storie si muovono tra realismo e avventura, privilegiando sempre la cura del personaggio e dell’atmosfera. In molti suoi romanzi si indaga sul difficile mestiere di crescere e di costruire relazioni affettive, in un’età, quella della preadolescenza, più complessa di quanto si creda. Scorre tuttavia in ogni sua storia un file sottile di ironia lieve e, talvolta, di surreale comicità.

"...Quando ero molto giovane, facevo spettacoli teatrali nelle scuole elementari con un mio carissimo amico che si chiama Guido Quarzo, che scriveva delle commedie per bambini davvero meravigliose. Adesso lui scrive libri sempre meravigliosi e siamo ancora amici, tanto che qualche libro lo scriviamo insieme: è molto faticoso perché ci scappa sempre da ridere...

“...Quando dieci anni fa, ho ricominciato a pensare ai bambini e ho iniziato a scrivere per loro, ho capito che questa era la cosa che avevo sempre desiderato fare, solo che prima non lo sapevo. Adesso scrivo storie, a volte lunghe a volte corte a volte in rima...”

Ha scritto libri per bambini di tutte le età e di tutte le taglie e spera proprio che i suoi lettori si divertano come lei. Spesso li incontra nelle scuole, per discutere con loro, con i genitori e gli insegnanti su quanto sia emozionante leggere, perdersi nelle pagine di un libro, tuffarsi nelle avventure e girovagare nelle storie...

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Davide Morosinotto

Davide Morosinotto

Quando era ancora all'asilo, Camilla amava molto farsi leggere da papà i libri di "Code Lyoko" di cui aveva seguito anche la serie animata in televisione. Era chiaro che Jeremy Belpois non era il vero nome dell'autore bensì uno pseudonimo. Ma a quel tempo la cosa non aveva importanza. Solo quest'anno, dopo aver letto i primi due volumi delle "Repubbliche Aeronautiche", curiosando in Internet per saperne qualcosa di più Camilla e la mamma hanno scoperto che si trattava dello stesso autore. Abbiamo contattato quindi Davide Morosinotto e nell'attesa della sua intervista Camilla si è presa anche il primo libro dei "Misteri coi baffi". Siamo quindi felici di proporvi questo articolo che permette di conoscere meglio questo giovane ma già affermato autore.

Davide MorosinottoPresentazione:

Sono nato nel 1980 in provincia di Padova, e ho passato l'infanzia a Este, una splendida cittadina tra le colline.

Da bambino ero molto vivace, poi i miei genitori si sono accorti di un trucco: bastava darmi un libro e io me ne stavo tranquillo per interi pomeriggi. Così hanno iniziato a rimpinzarmi di storie, e quasi subito ho deciso che quello sarebbe diventato il mio lavoro "da grande".

A diciotto anni mi sono trasferito a Bologna per frequentare l'università, ho studiato Scienze della Comunicazione e mi sono laureato in Semiotica (un nome difficile per una materia molto bella, che insegna come funzionano le storie). Ho iniziato a lavorare come giornalista e come traduttore di videogame, una delle mie grandi passioni. Per un po' mi sono trasferito a Roma, poi sono tornato a Bologna dove vivo tutt'ora: è città meravigliosa, piena di vie strette e un po' storte dove è molto facile perdersi. Soprattutto Bologna è quasi al centro dell'Italia e quindi è un ottimo punto di partenza per i viaggi. Il che per me è fondamentale, visto che vivo sempre con la valigia.

Nel 2007 ho vinto un concorso letterario organizzato da Mondadori e ho pubblicato il mio primo romanzo per ragazzi, "La corsa della bilancia". Poco dopo ho conosciuto un gruppo di scrittori che sono diventati miei grandi amici: Pierdomenico Baccalario, Mario Pasqualotto, Alessandro Gatti, Tommaso Percivale, Teo Benedetti, Elena Peduzzi, Jacopo Olivieri, Annamaria Piccione, Carolina Capria, Andrea Pau, Lucia Vaccarino, Mark Menozzi… Ci facciamo chiamare gli Immergenti e lavoriamo insieme divertendoci moltissimo. Con il loro incoraggiamento ho continuato a inventare storie e ho scritto un po' di libri: alcuni hanno il mio nome in copertina, altri no. Per me "cambiare nome" è un gioco, permette di sperimentare voci e stili diversi. È un modo per non annoiarsi mai.

Oggi scrivo e lavoro in un'agenzia letteraria per inventare i libri di domani: ebook, libri-videogioco e storie da leggere sulla carta o sullo schermo.

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Laura Walter

Laura Walter

Durante l'estate nostra figlia Camilla di 8 anni ha letto parecchi libri, tra cui Mistica Maëva e l'anello di Venezia e Mistica Maëva e la torre delle stelle.
Le storie che ha letto le sono piaciute molto perciò abbiamo deciso di contattare l'autrice per un'intervista da inserire nel nostro Spazio Autori.

Laura WalterPresentazione

Nasco ai piedi della Pedemontana Vicentina nel 1967, e i monti che circondano Schio, anche se non me ne rendo conto subito, mi restano dentro, con il loro abbraccio rassicurante e imponente, di verde e di azzurro cielo.

Alle elementari conosco “Favole al Telefono” di Gianni Rodari: è il mio papà che me lo legge alla sera, un po' per volta, e io rimango letteralmente incantata.

Quei raccontini mi divertono, e sento che mi stanno trasmettendo qualcosa di importante, sotto al divertimento. Ne sento il valore.

Così, quando anni dopo mi diletto a scrivere, durante la preparazione della tesi universitaria, imito il grande Gianni, stilando delle “rodarate”.

Solo qualche anno più tardi trovo il coraggio di scrivere un testo più lungo, dopo essermi ispirata ad una graziosa rana che mi zompetta per la cucina in una sera d'estate.

Nasce così “La Grande PPP” (Fabbri 2005), il mio primo libro!

Ogni volta che ricordo il momento in cui ho ricevuto la mail che confermava che il mio romanzo stava per diventare un vero libro, mi commuovo moltissimo.

Un grande sogno si avverava!

Dopo il primo, ne sono seguiti altri, e spero tanti altri ancora ne seguiranno.

Tutti quelli che usciranno dal mio cuore per incontrare e far divertire, pensare, commuovere bambine e bambini, anche se contenuti all'interno di persone grandi.

Perché tutti noi ci portiamo dentro un bambino o una bambina, che ha bisogno di ridere, di scherzare, di riflettere, di sentirsi coccolata, di amare e di essere amata. Anche grazie alle parole.

Le parole sono importanti, creano speranza, e la speranza crea realtà positive.

Le parole sono magiche.

 

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