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L’homo videns alla prova delle primarie

Il cambiamento che non verrrà

La vittoria di Renzi era annunciata, scontata, risaputa. Non aveva avversari altrettanto mediatici, altrettanto sponsorizzati. L’homo videns non poteva che votare per lui che ha riempito la scena, né più né meno di come ha fatto Berlusconi per vent’anni invocando un cambiamento che non avverrà, un futuro roseo che non ci sarà. Perché è il sistema Italia che non funziona. Un sistema dove politica-economia-appalti-corruzione si sono talmente mescolati tra loro da essere indistinguibili.

E cercare di scremare è un’operazione impossibile. Le strategie mediatiche a destra e a sinistra (ammesso che queste due categorie abbiano ancora un senso) sono identiche e la pochezza dei programmi e delle proposte pure. Dietro i media il niente. Non mi riconosco nel Pd di Renzi, ciarliero, che fa l’occhiolino al centro destra, che sorride narcisisticamente davanti alle telecamere, che enuncia slogan sul cambiamento degni della campagna pubblicitaria di uno yogurt ma non consoni alla vera politica, quella del fare, dello stare in mezzo alla gente, del governare senza intrallazzi. Non mi riconosco neppure nel populismo cronico di Grillo e ancor meno nei proclami fuori del tempo di SEL. L’Italia non sa produrre leader, questo è un dato di fatto. Paese di santi, navigatori, poeti ma non di politici di razza. Ci facciamo ingannare dai sorrisi, dalle urla. Questa è la nostra storia. Il triste ventennio del fascismo a cui è seguito un quarantennio di spartizione clientelare a cui è seguito un altro ventennio che ha posto le basi del disastro attuale riempiendo teste e coscienze di show, reality e notizie addomesticate. C’è un libro poco noto di Gadda, “Eros e Priapo”, che in modo ironico e dissacrante analizza l’ascesa e la caduta di Mussolini. Leggendolo con attenzione non è difficile vedere impressionanti analogie tra l’Italia di oggi e quella di allora: dotata di scarsa capacità critica e facile a seguire il primo buffone con la mascella quadrata e la faccia telegenica… Chi sarà il nuovo leader maximo? Si potrebbe fare un bel reality con i candidati principali, sarebbe un successone! Come slogan andrebbe benissimo quello del celebre film “Highlander”: alla fine ne resterà uno solo! Cosa ne pensano i curatori di immagine dei nostri leader? Il prossimo Presidente del Consiglio potremmo sceglierlo così con il telvoto, senza dimenticare ovviamente le pause per gli acquisti…

 

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