Fotografare i fuochi di artificio
Come fotografare i fuochi di artificio
Nelle lunghe sere d'estate non è improbabile assistere a feste e sagre che si concludono con uno spettacolo pirotecnico. Se fotografare un paesaggio o una persona di notte può essere relativamente facile, con i fuochi di artificio dobbiamo prendere qualche accorgimento in più, in quanto ci troviamo nella situazione di ripresa notturna di un soggetto in movimento rapido.

Fuochi di artificio a Venezia nella notte del Redentore
Spesso nelle digicam abbiamo un programma dedicato ai fuochi di artificio. Se così non fosse possiamo usare la modalità automatica, ma i risultati non saranno di certo particolarmente gradevoli. Se invece abbiamo a disposizione anche i comandi manuali possiamo cercare di ottenere un risultato accettabile. Il flash deve essere ovviamente disabilitato perché la ripresa è di un soggetto all'infinito. La messa a fuoco può essere in autofocus, anche se sarebbe meglio in manuale, inquadrando l'area di cielo e di paesaggio che ci serve. Gli ISO è bene che siano alti. Se la nostra fotocamera non è troppo rumorosa possiamo tenerci sui 1600 ISO. Per quanto riguarda l'apertura cerchiamo di usare valori di diaframma aperti, attorno a F4, in modo da limitare i tempi e quindi riuscire a riprendere il fuoco all'istante senza avere un effetto scia troppo marcato. I tempi possono essere tra 1/10 e 1/30 e non necessitano di cavalletto se riusciamo a tenere la macchina con mano ferma. L'uso del cavalletto, e magari di un telecomando, è comunque consigliabile per evitare inopportune sfocature da mosso. Per chi ama l’effetto scia, o se i fuochi non sono tanto ravvicinati tra loro, invece si può mantenere l’obiettivo chiuso con un F11, ISO entro i 200 e tempi su B, Bulb, da dosare in base alla quantità di movimento desiderata. Potremo così cogliere più lanci assieme. In questo caso il cavalletto e il telecomando sono assolutamente necessari. L’una o l’altra tecnica dipendono dai gusti personali. Nel caso della festa del Redentore a Venezia, i fuochi si susseguono con una rapidità notevole, è quindi preferibile la prima tecnica perché con esposizioni lunghe la foto risulterebbe troppo piena di scoppi colorati mescolati tra loro.
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