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Breve intervista
1) Ci parli di lei come autrice di racconti per ragazzi.
Scrivo saghe fantasy per ragazzi perché attraverso l’immaginazione si possono spiegare concetti e valori che spesso risulterebbero ostici o noiosi usando una scrittura classica e realistica. Eppure sono convinta che la fantasia sia essa stessa parte integrante della relatà: l’uomo non ha iventato nulla senza usare l’immaginazione. La stessa umanità non esisterebbe se la cultura, l’arte, la musica non avessero basi immaginifiche. Sono convinta che i bambini sanno ciò che gli adulti indissolubilmente dimenticano.
2) Com’è nata l’idea di Nina, la bambina della Sesta luna?
Nina è un personaggio nato oltre quarant’anni fa. Era la mia amica immaginaria quando avevo 10 anni. Nel corso della mia vita (piuttosto movimentata e complessa) ho realizzato che Nina poteva diventare l’amica di tanti altri bambini. E così è stato.
3) Saranno i bambini, con la loro creatività, a salvare anche il nostro mondo?
Sì, certo. Non ho dubbi. Se si uccide la fantasia si uccide l’umanità.
4) Perché i racconti di magia hanno un così grande fascino sul pubblico?
Semplicemente perché con l’atto magico si mette in moto non solo il sogno ma anche il desiderio di cambiare la relatà. E’ un atto rivoluzionario. Un’azione grande e ricca di pensieri infiniti. I bambini, ma non solo, hanno bisogno di rapire il mondo e conquistarlo. Con la magia si può.
5) A quale dei suoi personaggi è più legata e perché?
Non sono legata in modo particolare a nessuno dei miei personaggi. Tutti sono miei figli, quindi li amo in egual modo.