Se la foglia di fico cade…
Sorridi, sei sul Web!
Una notizia di questi giorni ha fatto clamore e poi è scomparsa. Si tratta delle rivelazioni del Washington Post sulla sorveglianza attuata dal governo americano sul Web. I colossi della comunicazione come Apple, Facebook, Microsoft, Yahoo, Google ovviamente negano.
Ammettere che i loro utenti siano controllati e che tutto ciò che dicono e inseriscono in Rete sia spiato sarebbe catastrofico per l’idea della libertà di informazione. Eppure è terribilmente verosimile. Pensare che le tracce che lasciamo quotidianamente nel Web chattando con amici e conoscenti, scambiandoci foto e pensieri non siano passate al setaccio da governativi, e non solo, in cerca di prevenire crimini o di trovare nuove strategie di marketing è un atteggiamento infantile. Il concetto di privacy nel Web non esiste. I profili cosiddetti privati dei grandi social network sono bucabili dagli hacker, sono comprati dalle grandi società, sono vagliati dal governo. Il Web è un gigantesco sistema di schedatura volontaria e gratuita. Il problema non è da poco, specialmente per le categorie più indifese, come gli adolescenti. Credere di condividere fatti strettamente personali solo con una ristretta cerchia di conoscenti selezionati è ridicolo. Bisognerebbe educare i ragazzi ad un uso attento del Web perché tutto ciò che inseriscono è guardabile e sfruttabile da altri. La Grande Rete ha reso il mondo più piccolo e più accessibile ma allo stesso tempo più controllabile e manovrabile. Orwell ha sbagliato solo di qualche anno…
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