Halloween sì, Halloween no…
Tradizioni parallele
I pareri su Halloween sono discordi. C’è chi lo ama alla follia come momento carnevalesco di fine anno e chi lo detesta ritenendolo una festa aliena, estranea alle nostre tradizioni, importata da oltre oceano e sguaiatamente commerciale.
Che Halloween sia un’occasione per vendere gadget e dolciumi di ogni tipo e prezzo non c’è dubbio. La cosa però non mi scandalizza più di tanto visto che le nostre feste doc come Natale e Pasqua sono il trionfo dello spreco, del profano e molto poco hanno a che fare con lo spirito originario cristiano. Quanto all’aspetto alieno vorrei fare due considerazioni. La prima è che le nostre feste religiose come Natale o Pentecoste hanno radici non esattamente cristiane. Per meglio radicarsi nel territorio hanno preso il posto di feste pagane consolidate cambiando nome e finalità. La seconda considerazione riguarda il tema dei racconti del terrore che non sono assolutamente distanti dalla nostra cultura. Basta pensare alle tradizioni contadine o montanare tipiche anche della nostra regione, il Veneto. Le storie attorno al fuoco di mostri, streghe e vampiri erano un passatempo comune prima dell’era della TV. E questo succedeva anche in altri paesi europei. Penso, casualmente, alla Russia. Un libro come “Le veglie alla fattoria di Dikanka” di Gogol ne è un bell’esempio. Mi sembra quindi che si tratti di un innesto di una tradizione pagana anglosassone in una tradizione pagana locale, una rivisitazione di vecchi miti e paure in salsa moderna. Di fondo quella che cerchiamo di esorcizzare è la solita e scontata paura della morte. Fatalità la festa si situa a fianco delle celebrazioni in onore dei defunti. E anche qui bisognerebbe chiarire quanto ci sia di autenticamente religioso e quanto di commerciale (vendita di tonnellate di fiori) nell’affollare i cimiteri in un singolo giorno dell’anno. Forse il ricordo non ha bisogno di una giornata particolare, chi non c’è più vive nei nostri cuori giorno dopo giorno e personalmente apprezzo molto il motto della Società per la cremazione: “La terra ai vivi”…
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